Quando l'eterna
Divina Idea
Dal tenebroso
Caos traeva
E luce e vita
Terra ed Empir,
Ancor fea sorgere
Due Muse elette,
Soavi, candide,
All'uom dilette,
Dilette agli Angeli,
Spiranti amor.
E l'una è Musica
Gentile e bella;
Poesia vaghissima
L'altra si appella;
Ed ambe allietano
La terra e il ciel.
Sorser. Di giubilo
rise il creato;
Ed in un subito
Venne animato
Da mille cantici.
Da mille suon.
Le Dive a un cenno
Dell'almo Spiro
Con vezzo angelico
Le cetre uniro,
E poi si cinsero
Di un solo allor.
O Voi che musiche
Note intrecciate,
Voi che i poetici
Voli spiegate,
Gioite; e un fremito
V'invada il cor!
Oh come è nobile
Soave, eletto,
Il genio fervido
Che v'arde in petto,
Che in voi trasfusero
Le Dee d'Amor.
Quando le armoniche
Corde vibrate,
Quando le ardenti
Luci inspirate,
Seguendo il genio,
Levate al ciel;
E' allor che vigili
Più assai di pria
Vi stanno Musica
E Poesia,
E il cor v'infiammano
Di sacri ardor.
O Dive amabili,
Pietose siate!
Propizio il guardo
A me inchinate,
La cetra ornatemi
Di eletti fior.
1 gennaio 1868
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