* Villa amenissima nei dintorni di Faenza di proprietà de' miei Congiunti Luisa, Francesca e D. Antonio Campidori presso i quali passai molti giorni in quel luogo incantevole.
Maria Virginia Fabroni.
Sorge tra i fiori, tra l'erbette e gli alberi
Sovra un declivio;
Del sol nascente lo dipinge a porpora
Il raggio vivo.
Mille uccelletti tra le fronde cantano
Il novo giorno;
Di Mille fiori il profumato effluvio
Si spande intorno.
Dall'alta loggia il piano immensurabile
Fertile e verde
Si scorge, finché in lieve azzurra nuvola
Lontan si perde.
Vaghe cittadi, bianche ville sorgono
Nella pianura,
Siccome branchi di candide pecore
Alla pastura.
E dall'opposto lato al ciel sollevano
Le altere fronti
Cinti di selve, di vigneti floridi
Graziosi monti.-
Questo sorriso di natura parlami
Bei detti al core,
Della possanza onniscente, provvida
De Creatore.
E fa dolermi di lasciare il placido
Grazioso tetto
Dove, siccome in nobil sede, albergano
Virtù ed affetto:
Dove custode veglia un'invisibile
Angel di pace,
E quando splende il sole, e quando in tenebre
Tutto si giace -
Questo mio canto, che vorrei men debole
E disadorno,
A voi consacro, Abitatori amabili,
Del bel soggiorno.
Rammenterò questa ridente piaggia
In ogni loco,
E allor di novi e peregrini numeri
M'invada il foco.
Come diletta visione fulgida
Al mio pensiere
Sempre l'aspetto apparirà incantevole
Di Belvedere.
DA VERSI 1874
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