MARIA VIRGINIA FABRONI

Premio Nazionale di Poesia "Maria Virginia Fabroni"

Pagine

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sabato 28 dicembre 2019

AMO

Amo le meste rondini
   Che salutan coi gridi il novo Aprile
   Del sol nascente al limpido fulgor.

Amo le brune mammole
   Che fioriscon tra l'erba più sottile
   Come pensier recondito d'amor.

Amo veder le fulgide
   Stelle ingemmar l'azzurro firmamento
   E la luna specchiarsi in seno al mar.

Amo tra querce e salici
   Udir dell'usignolo il pio lamento
   Che il core invita a gemere, ad amar.

Amo il mesto silenzio
   D'una notte serena allor che il fiore
   Più grato olezzo sparge intorno a me.

Amo ascoltare il flebile
   Suon della squilla che per l'etra muore
   E par che gema un doloroso - ahimé -!

Amo sul margo assidermi
   Del fiumicello che con lento passo
   Volve l'inargentato e fresco umor.

Amo veder la mobile
   Queta onda cader di sasso in sasso
   Che par che dica mormorando: "Amor".






1871
Maria Virginia Fabroni alle 20:32 Nessun commento:
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martedì 17 dicembre 2019

IL RITORNO

(DA UN QUADRO A OLIO)

Nina, rammenti l'ora dell'addio
   Là, presso l'olmo, al ciglio della strada?
   Mentre dicevi - deh! ti guardi Iddio! -
   Stringer volesti al fianco mio la spada.

         Oh! quanta lotta di pensier celati
      M'affaticava in quel momento il cor!...
      Oh! viva il re! quei giorni son passati,
      Oh! viva il re! ci rivediamo ancor!...

Cadeva il giorno: pensieroso e tetro
   Io del cavallo tormentava il fianco;
   Oh! quante volte mi rivolsi indietro
   Guardando i monti ed il villaggio bianco!

         Ah! forse mi darà la sepoltura
      La gaia terra, e non l'atteso amor!
      Ah! viva il re! tra le dilette mura
      Ah! viva il re! ci rivediamo ancor!

Là, sovra il campo il dì della battaglia
   Corsi primero col drappello mio,
   - Baleni il ferro, scoppi la mitraglia,
   Nina a quest'ora per me prega Iddio!-

         Vidi cadermi i più gagliardi allato
      Come sotto la falce i nuovi fior...
      Ah! viva il re! quel tempo oggi è passato,
      Ah! viva il re! ci rivediamo ancor!

Fervea la pugna: le recenti valli
   Splendean di trista luce in su la sera;
   Saettando tra i carri ed i cavalli
   Seppi tòrre al nemico una bandiera.

         E sul campo mi disser capitano,
      E mi detter la croce del valor;
      Ah! viva il re! non ho pugnato invano,
      Ah! viva il re! ci rivediamo ancor!

Mentr'io tornava, o Nina, al tuo villaggio,
   Provai l'ambascia d'un pensier crudele.
   - Mi splenderà del nostro amore il raggio?
   La mia fanciulla troverò fedele?...-

         Ma ti riveggo e il dubbio è dileguato,
      Tu mi sorridi e mi prometti amor!
      Ah! viva il re! dimentica il passato,
      Ah! viva il re! siamo felici ancor!



1877
Maria Virginia Fabroni alle 19:03 Nessun commento:
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sabato 14 dicembre 2019

A STANISLAO FAVI

CHE MI DEDICAVA LA BELLA MELODIA
"MARGHERITA IL PIU' GENTILE DEI FIORI"

Ed io tutte le mattina,
Riaprendo gli occhi al pianto,
Tra le nevi e tra le brine
Crederò d'udir quel canto...
(GROSSI)

Se un armonia celeste
   Di elette note, ora tranquille or meste
   Si udisse tremolar soavemente
   In selvaggio paese;
   Direi, che la divina arpa, fremente
   Temprando, un Angel su la terra scese.
   Or s'avvera il portento,
   Chè Tu, di dolci numeri maestro,
   A le mie selve il peregrino accento
   Mandi dei canti che t'ispira l'estro.
   Onde ben dir poss'io,
   Che un Angel venne al paesello mio.

Ascolto la canzone,
   Non veggo chi la crea!..
   Tal, misero prigione
   Canto di Menestrel dolce ricrea;
   Ma invan sospira, invano,
   Veder la cara armoniosa mano;
   E s'affanna e si duole
   In ardente desìo
   O la sua curva d'oro ascenda, il sole
   O splenda silenzioso l'astro pio;
   E chiede in suo dolore:
   "Ove se' tu, che mi favelli al core?"

Io così di te chiedo,
   Musico valoroso,
   Quando il canto amoroso
   A ridestar, che mi offeristi, io siedo
   Ritentando gli avori
   E gli ebani canori.
   Le tue note rivelo:
   E, contemplando il fiore
   Che da nome alla tenera Melode,
   Dico: perché non m'ode?
   Ov'è colui, che m'ha parlato al core?...




1874
Maria Virginia Fabroni alle 09:36 Nessun commento:
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lunedì 9 dicembre 2019

QUANTO MI FA RIDERE!

QUADRO A OLIO DEL SIG. SORBI

Da veste candida
Dissimulata,
La giovane vaga
Semisdraiata,
Sopra la seggiola
Meglio che assisa,
Si torce, palpita,
Muor dalle risa.
Più che la miro,
Par che nel ridere
Perda il respiro:
E là, nell'argolo
Della pupilla
Una spontanea
Lagrima brilla....
Oh! ma benone!
Che convulsione!
Oh! ma quel ridere
Vale un milione!

Le mani candide
Premon sul petto
Quasi con rabbia
Lieta un biglietto;
Dunque è la magica
Nota d'amore
Che ti fa ridere
Tanto di cuore?
O un motto gonfio
Pieno di niente,
Che vuole esprimerti
Quel che non sente?
Oppur risvegliati
Tanta allegria
Uno sproposito
D'ortografia?
Oh! disgraziato
Chi l'ha mandato!
Povero foglio
Com'è trattato!

Vedo sull'agile
Desco vicino,
Omaggio e simbolo,
Un mazzolino.
Di quanti palpiti
Fu testimone
Quel geroglifico
D'una passione!
I fior dell'anima
Son la carezza.
E a tanto simbolo,
O bella ingrata,
Puoi dare il premio
D'una risata?
Forse è allegria,
Forse ironia:
Forse una gaia
Filosofia....

Sai quel che valgono
Per tua ventura
Certi Alcibiadi
In miniatura!
Forse a chi ridersi
Di te sperava,
Rendi il ridicolo
Che ti serbava.
Invan si maschera,
Baratta i panni
Cangiando in Werther
Il Don Giovanni.
Tu, furba e provvida,
Di quel che vedi
Metà ne dubiti,
Metà nol credi.
E dell'inganno
Scansato il danno,
Ti colchi a ridere
Sul disinganno.

Oh! dacchè gli angeli
Son facce tinte
Per chi li esamina
Dietro le quinte,
Di affetti, gioie,
Venture e guai,
E' meglio ridere
Come tu fai.
Le forme olimpiche,
Quel bel colore,
Tre libre d'apide
D'attorno al core,
Che sanno renderlo
Invulnerabile,
Corazza morbida
Ma impermeabile,
Pigliar per fole
Fatti e parole....
Per poter ridere
Questo ci vuole!

Parlo, e dimentico
Graziosa bionda,
Ch'eterna è l'estasi
Tanto gioconda.
Quel labbro roseo
Non cangia tempre:
Anche fra un secolo
Riderà sempre.
E dir che l'opera
E' d'un pennello
Quel gaio fremito,
Quel volto bello!
Che un uomo, un genio,
Devoto al vero,
La vita, i palpiti
Dette a un pensiero!
Pensier loquace!
Quanto mi piace!
La musa in estasi
Ammira e tace.


1877


Maria Virginia Fabroni alle 14:53 Nessun commento:
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venerdì 6 dicembre 2019

STELLE CADENTI

Una libera interpretazione della poetessa sul fenomeno delle stelle cadenti.

Ieri la mia barchetta
Dal lido si staccò,
E la cortese auretta
D'intorno mi volò.

Mi carezzò le chiome
Col suo dolce alitar,
E per tre volte un nome
L'intesi mormorar.

Perché, sclamai, tu vuoi,
Aura, il suo nome dir?
Forse mi rechi i suoi
Dolcissimi sospir?

Oh! torna pure a Lei,
Dille ch'io l'amo ancor;
Ch'ell'è de' pensier miei
Regina e del mio cor.

Che mai più lieto giorno
D'oggi per me non fu,
Poi che vèr lei ritorno
Per non lasciarla più!

Taci, con un sospiro
L'aura rispose a me;
Ultimo gran martiro
Il ciel riserba a te.

Ritorna indietro; scorta
Al tuo vagar sarò;
La tua diletta è morta...
Dal dì che ti lasciò!...

Ciò detto l'aura mesta
D'accanto a me fuggì;
Sorse una ria tempesta
L'onda il suo seno aprì.

Trafitto in mezzo al core,
Nulla volea sperar;
M'abbandonai al furore
De lo sconvolto mar.

Ma una pietosa stella
A un tratto scintillò,
E rapida da quella
Un'ombra a me volò.

Sopra la mia barchetta
Venne a posare il piè.
Era la mia diletta
Che mi volea con sè.

Vieni, mi disse, un sole
Te accoglier deve ancor.
Credi alle mie parole...
Ivi s'eterna amor!

Quando gemmata e bella
Cresce la notte in ciel,
Da la mia vaga stella
Verrò a la tua fedel.

Disse: per man mi tolse
E lieta il vol spiegò;
Me quella stella accolse
Dove beato io sto.

Quando gemmata e bella
Cresce la notte in ciel,
Raggio di vaga stella
Corro a la mia fedel.

E tutte le alme amanti
Che morte ne rapì,
Vanno le stelle erranti
Ad abitar così.

Tacete, o voi Sapienti;
Quei rapidi splendor
Non son stelle cadenti
Ma son raggi d'amor.



da: POESIE INEDITE E POSTUME (1880)
Maria Virginia Fabroni alle 16:41 Nessun commento:
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giovedì 7 novembre 2019

DIEGO BALDASSARRE

Diego Baldassarre - TERZO CLASSIFICATO NELLA 3^ EDIZIONE DEL CONCORSO MARIA VIRGINIA FABRONI- è nato a Roma il 4 luglio 1969 e vive sulle colline di Pistoia da oltre 15 anni.

Alterna la libera professione di Agronomo all’insegnamento nella scuola secondaria.

Ha al suo attivo sette libri di poesia, tra i quali:
 - La matematica dei sogni (MarcoDelBucchiaEditore; 2014, Menzione Speciale al Premio Giorgio Caproni 2016);
 - Sinopie smarrite (Lieto- Colle, 2016, Finalista al “Premio Salvatore Quasimodo 2017”),
 - Interstizi (Montedit, 2018, già Terzo classificato al “Premio Jacques Prévert” 2017 nella sezione inediti e successivamente vincitore della X edizione del “Premio Chiaramonte Gulfi ” 2018);
 - Divergenze/Il pesce s’allontana (deComporre edizioni,2019, scritto a quattro mani col poeta ivoriano Sibiri Andrè Konatè, vincitore del premio inediti “Un ponte di
parole” 2019 e di una sezione del “Books of Peace 2019” per volumi editi). 

 - 6090(SessantaNovanta) (IlConvivo editore; 2019)  Secondo classificato Concorso “Pietro Carrera” per inediti 2019)

È inoltre autore di libretti per opera lirica, di video-poesie premiate in vari concorsi di due libri di fiabe:
-  Le avventure di Beatrice la delfina rosa (ilmiolibro.it, 2015)
 - Storia di Raffaello, il pipistrello arcobaleno (Giovannelli edizioni, 2018)



Maria Virginia Fabroni alle 20:44 Nessun commento:
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sabato 2 novembre 2019

PASQUALE QUAGLIA

Pasquale Quaglia - SECONDO CLASSIFICATO NELLA 3^ EDIZIONE DEL CONCORSO DI POESIE MARIA VIRGINIA FABRONI - è nato nel 1989. 

Di Capaccio Paestum (Salerno), ha ricevuto menzioni e riconoscimenti in diversi premi letterari nazionali grazie alle sue opere, tra cui:

 - I racconti Amici per la luna (secondo classificato al Premio Letterario "Leone di Muggia") 

 - Impronte nella neve (vincitore del Premio Letterario "La valle delle storie") 

 - La poesia La paranza (seconda classificata al Premio Letterario "Maria Virginia Fabroni").

E' inoltre autore dello spettacolo teatrale L’alba che non riabbracciò il tramonto (vincitore della Sezione Teatro al Premio Letterario "Amici di Ron") e della commedia La poetica del bradipo (Premi Musica e Scenografia e Migliore Testo Originale "Festival di Pisciotta"; vincitore della Sezione Teatro al Premio Letterario "La valle delle storie").

Ha pubblicato le raccolte di poesia: 

 - Un bicchiere d’amore, grazie (Giuliano Ladolfi Editore)

 - Via Laura – ‘Ngopp’a Suffitta (Giuliano Ladolfi Editore) 

 - Gli atti dell’apolide (Eretica Edizioni).


Nel 2015 ha ricevuto dal Comune di Capaccio Paestum il riconoscimento “Espressione nel mondo della letteratura del nostro territorio”.




Maria Virginia Fabroni alle 11:47 Nessun commento:
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lunedì 28 ottobre 2019

SANDRO PECCHIARI

A pochi giorni dall'uscita del bando per la 4^ edizione del concorso, pubblichiamo la biografia di Sandro Pecchiari, vincitore della passata edizione.

Sandro Pecchiari, triestino, classe 1951, ha pubblicato:
 - Verdi Anni, 2012, 
 - Le Svelte Radici, 2013, 
 - L'Imperfezione del Diluvio - An Unrehearsed Flood, 2015, 
 - Il lavoro antologico Scripta Non Manent, 2018, per la casa Editrice Samuele Editore. Le Svelte Radici, con il titolo Despojando Raíces, sono state pubblicate in spagnolo con la casa editrice Uniediciones, Colombia., 2019.
 - La silloge in inglese Kidhood nello Special Issue, Writing in a Different Language, NeMLA, Italian Studies, The College of New Jersey, USA.

Le sue poesie sono presenti in numerose antologie tra le quali:
 - Revija SRP 123/125, 2015
 -  Poesía Italiana – 10 Voces Contemporaneas, Buenos Aires Poetry, 2017;
 - Hiša v Ljubljani / Casa a Lubiana, Sodobna slovenska in italijanska poezija / Poesia contemporanea slovena e italiana, Lubiana, 2017.

Sandro Pecchiari è risultato finalista e vincitore di alcuni concorsi letterari, tra i quali:

 -Premio Letterario Nazionale “Giuseppe Malattia della Vallata” 2019, dialetti e lingue minoritarie

 - Segnalazione con nota di lettura, pubblicazione in “Carte nel vento”, 33 Premio di Poesia e Prosa Lorenzo Montano, 2019

 - I classificato al Concorso di poesia Maria Virginia Fabroni, III edizione, “Tra le pieghe dei sogni”, 2019

 - Premio Nazionale Editoriale di Poesia Arcipelago Itaca 2019

- Premio Nazionale di Poesia “Astrolabio 2016/17. Premio speciale per l’originalità del testo “L’imperfezione del Diluvio”, Samuele Editore 2015.

Fotografia di Matteo Antonante 
Maria Virginia Fabroni alle 21:17 Nessun commento:
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venerdì 25 ottobre 2019

PREMIO MARIA VIRGINIA FABRONI - IV EDIZIONE

Finalmente è uscito il nuovo bando per il concorso di poesie GRATUITO...con una grossa novità:
il premio Maria Virginia Fabroni ha ottenuto il patrocinio del PARCO NAZIONALE DELLE FORESTE CASENTINESI MONTE FALTERONA E CAMPIGNA.
Qui di seguito trovate il bando. Vi aspettiamo numerosi come negli anni scorsi anzi, molti di più

                                                                                                                                                                                                                   REGOLAMENTO 4^ EDIZIONE CONCORSO DI POESIA
“MARIA VIRGINIA FABRONI”
 Tema di questa edizione “I COLORI DELL’AUTUNNO/FOLIAGE” 

 1 Concorso di poesie inedite (per inedito si intende non pubblicato da nessun editore, né in formato cartaceo né digitale).

2 Sono ammesse al concorso le poesie in lingua italiana, presentate da autori, cittadini italiani e stranieri che, alla data riportata sulla scheda di partecipazione, abbiano compiuto il diciottesimo anno d'età. Ogni autore potrà inviare da un minimo di n.2 ad un massimo di n.5 poesie. La lunghezza di ciascuna opera non dovrà superare i 20 versi.

3 La modalità di partecipazione al concorso è GRATUITA.

4 Tutte le opere dovranno essere ispirate al tema “I COLORI DELL’AUTUNNO/FOLIAGE”.

5 Tutte le opere dovranno essere inviate entro il 31 MARZO 2020.

6 Il testo, senza firma, e la scheda di partecipazione, corredata dei dati identificativi dell'autore (nome, cognome, età, professione, indirizzo, n. di telefono e email), dovranno pervenire preferibilmente via email all'indirizzo premiomvfabroni@gmail.com(in formato testo sottoforma di: .doc, .pdf, .jpg, ecc – carattere Times New Roman) o con spedizione postale o consegna diretta in numero copie UNO in busta chiusa a: MUNICIPIO DI TREDOZIO – via Martiri, 1 – 47019 TREDOZIO (FC), citando in oggetto o nel frontespizio della busta il titolo “4^ EDIZIONE DEL CONCORSO MARIA VIRGINIA FABRONI”.

7 Le poesie presentate saranno valutate ad insindacabile giudizio da una giuria che sarà nominata dal responsabile area amministrativo con propria determinazione, dopo la scadenza di presentazione delle poesie e sarà composta dall’Assessore alla cultura – o suo delegato – e da uomini e donne della cultura letteraria. La composizione della giuria verrà resa nota, attraverso i canali ufficiali.

8 L'opera vincitrice verrà riprodotta su un apposito muro, indicato dall'amministrazione comunale. Ai primi quindici classificati saranno consegnati attestatati con motivazione.

9 La premiazione avrà luogo a Tredozio in data da destinarsi, comunque nel mese di luglio 2020. Ai vincitori sarà data comunicazione via email o telefonica. La mancata presenza alla cerimonia di premiazione sarà causa di decadenza della titolarità del premio. In caso di assenza, il vincitore ha facoltà di delegare un suo incaricato per presenziare all'evento.

10 Gli autori rimangono pienamente in possesso dei diritti relativi ai testi con cui intendono partecipare al concorso. Accettano, altresì, di concedere, a titolo gratuito e senza pretendere i diritti di esecuzione, riproduzione e pubblica diffusione delle opere presentate. Inoltre, gli autori accettano di concedere, a titolo gratuito e senza nulla pretendere, i diritti di pubblicazione, distribuzione e vendita delle opere presentate, nell’eventuale realizzazione di un volumetto celebrativo.

11 Per poter partecipare è necessaria l'autorizzazione al trattamento dei dati personali. Il/La partecipante è inoltre totalmente responsabile della veridicità dei dati comunicati, dell'autenticità e paternità dell'opera.

12 Le opere non verranno restituite. L'organizzazione non sarà responsabile per eventuali disguidi postali e/o per ogni altro caso di smarrimento.

13 La partecipazione al concorso implica la totale accettazione del presente bando, la mancanza di una delle condizioni richieste, invalida l'iscrizione e determina l'esclusione dei testi inviati.

IL TERMINE PER L'INVIO E' IL 31 MARZO 2020
Per ulteriori informazioni: premiomvfabroni@gmail.com



Qui sotto puoi scaricare la domanda di partecipazione 
 DOMANDA
Maria Virginia Fabroni alle 18:11 Nessun commento:
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sabato 12 ottobre 2019

SIAMO TORNATI!!!!!!

Ci scusiamo per essere stati un po' latitanti ma, vi assicuriamo, che la nostra attività non si è mai arrestata.
In primo luogo, l'editore TEMPO AL LIBRO ha pubblicato un libro nuovo di zecca. Ovviamente l'autrice è Maria Virginia Fabroni e il titolo del volume è POESIE SCELTE. Grazie ad una serie di incontri organizzati dall'Università degli adulti di Faenza, sezione di Tredozio, abbiamo selezionato 27 poesie che sono state poi raccolte nella pubblicazione. I curatori il libro sono: lo scrittore Lorenzo Bosi e le dottoresse Maria Grazia Nannini e Barbara Verni. Grazie mille a Mauro Gurioli, titolare della casa editrice che, dopo quasi 140 anni di silenzio editoriale, ha dato nuova voce alla nostra Maria Virginia.
E non è tutto.
Stiamo inoltre lavorando alla 4^ edizione del Concorso di poesie - sempre dedicato alla Fabroni - e, per ora, quello che possiamo anticipare è che il tema, il soggetto delle poesie, si colorerà un po' di 'verde' ma non solo....verde
Considerando la collocazione geografica di Tredozio (FC) e soprattutto che il paese in cui ha vissuto la poetessa è una delle porte d'accesso al PARCO NAZIONALE DELLE FORESTE CASENTINESI, MONTE FALTERONA E CAMPIGNA, è giusto che il concorso a lei dedicato celebri la bellezza e la magnificenza dei territori che l'hanno vista crescere e che hanno ispirato la sua brillante vena poetica.
Per ora, ma solo per ora, è tutto.
A PRESTO!!!
Siamo tornati!!!!


Nel frattempo conosciamola un po'
MARIA VIRGINIA FABRONI


Maria Virginia Fabroni alle 20:32 Nessun commento:
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martedì 16 luglio 2019

VINCITORI 3^ EDIZIONE

La terza edizione del concorso Maria Virginia Fabroni è giunta al termine.
L'Amministrazione Comunale di Tredozio ringrazia i numerosi partecipanti e li invita all'edizione del 2020.
Qui di seguito, la classifica finale:

1 classificato   SANDRO PECCHIARI con MOVIMENTO PER IL SOGNO N. 5 

2 classificato   PASQUALE QUAGLIA con LA PARANZA

3 classificato   DIEGO BALDASSARRE con TRA LE PIEGHE DEI SOGNI

premio giuria  ALESSIO VAILATI  per i 4 componimenti: IL SOGNO DEL PRIGIONIERO, IL SOGNO DEL MARINAIO, SOGNO D'UN CLOCHARD, SOGNO DI UN SOLDATINO
Under 20         ROBERTO BIANCHI  con SOGNANDO

Menzioni speciali   
CLAUDIA D'ANGELO con LA RICETTA DELLA SERA
BARBARA CALCINELLI con PER MANO IL SOGNO CHE MUORE
CARMEN LARATTA con NEI BOSCHI SPECIALI, QUANDO SOGNA

Finalisti 
AURELIO ACETO con OH SONNO meditazione biologica
DANIELE ROSSI con RICHIUDI GLI OCCHI 
NIKOLLE LOKA con NEL TUO SOGNO
RITA BOMPADRE con L'ATTESA
LAURA VARGIU con SOGNI DI PACE
ALESSANDRO ROSSINI con III ELEMENTO - SOGNO
BARBARA GAUDENZI con LO SGUARDO   
STEFANO GIUSEPPE SCARCELLA con LASSÙ

Maria Virginia Fabroni alle 14:09 Nessun commento:
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sabato 6 luglio 2019

GASPARA STAMPA

- L'ultimo addio -

Da me che chiedi! Oh togliti
   Presto al mio sguardo, infido Cavalier:
   Omai t'abborro, e sdegnano
   Su te posarsi ancora i miei pensier.

Poi che sleale e barbaro
   Mi togliesti il conforto unico mio,
   Tanto affanno deridere
   Vuoi pronunziando questo vile addio?

Vanne, ed a' rai nasconditi
   D'ogni mortale che comprenda amor.
   Lo so che mi odi...oh lasciami...
   Non insultare almeno il mio dolor!

Ma poi che ardisci chiedermi
   S'io nulla brami dal tuo patrio ostello,
   Ti piaccia il clivo ascendere
   Ove nasce solingo un arboscello.

Non lo rammenti? è un lauro
   Che fidammo alla terra in altri dì!
   Ei, testimone immemore,
   E le promesse e i giuramenti udì!

In nome mio salutalo,
   Nel santo nome dell'antica fede;
   Poi, prega Iddio che un fulmine
   L'incenerisca da la vetta al piede.

Dovea, lo sai, ricingermi
   La poetica fronte quest allòr:
   Or si disperda l'arbore
   Come fu sperso il mio funesto amor.

Il suono lamentevole
   Che d'ora in poi governerà il mio canto
   Tu non udrai fra i palpiti
   E le dolcezze di un novello incanto.

Sii pur felice!...a piangere
   Io volentieri rimango...al mio martir
   Solo conforto ed unico
   Io chieggo d'obliarti, e poi morir!

1877

Maria Virginia Fabroni alle 16:31 Nessun commento:
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giovedì 20 giugno 2019

FINALISTI CONCORSO

Innanzitutto grazie a tutti gli autori e le autrici che hanno partecipato alla 3^ EDIZIONE del CONCORSO DI POESIE MARIA VIRGINIA FABRONI.
Dopo un lungo lavoro di selezione, la giuria ha scelto i/le seguenti finalisti/e, rigorosamente in ordine sparso.

ROBERTO BIANCHI
DIEGO BALDASSARRE
CARMELA LARATTA
BARBARA CALCINELLI
PASQUALE QUAGLIA
SANDRO PECCHIARI
CLAUDIA D'ANGELO
ALESSIO VAILATI
STEFANO GIUSEPPE SCARCELLA
BARBARA GAUDENZI
ALESSANDRO ROSSINI
LAURA VARGIU
RITA BOMPADRE
NIKOLLE LOKA
AURELIO ACETO
DANIELE ROSSI

Oltre ai diplomi e alla trascrizione della poesia vincitrice sulla piastrella in ceramica, i finalisti e le finaliste hanno diritto a partecipare al laboratorio gratuito tenuto da Alessandro Canzian, titolare della Samuele editore; una casa editrice specializzata in poesia.
Per qualsiasi informazione, scrivete a tresdotes2019@gmail.com

Ricordo che la premiazione, si terrà domenica 14 luglio ore 16.30 a Tredozio FC ( Palazzo Fantini) e che sarà l'ultimo evento del FESTIVAL TRES DOTE 12/14 luglio 2019

Lorenzo Bosi

Maria Virginia Fabroni alle 14:38 Nessun commento:
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mercoledì 29 maggio 2019

CONCORSO GUIDO GOZZANO e PREMIO AUGUSTO MONTI




Il bando completo può essere scaricato dal blog
https://concorsoguidogozzano.wordpress.com/bando/bando-2019
e le adesioni dovranno pervenire entro l'8 Luglio 2019

Il Concorso “Guido Gozzano” si divide in quattro sezioni:
Sezione A - libro edito di poesie in italiano o in dialetto (con traduzione) pubblicato a partire dal 2014. Può essere inviato un solo libro di poesie per Autore, in quattro copie di cui una verrà catalogata e conservata presso la Biblioteca di Poesia di Terzo. Saranno escluse le antologie e le opere inviate tramite e-book o files elettronici.

Sezione B - silloge inedita in italiano o in dialetto (con traduzione) senza preclusione di genere. Si possono inviare da un minimo di 7 a un massimo di 12 poesie.

Sezione C - poesia inedita in italiano o in dialetto (con traduzione) senza preclusione di genere con un massimo di tre poesie.

Sezione D - racconto, fiaba o novella inediti in italiano a tema libero (massimo 5 pagine con spaziatura singola e carattere 12 Times New Roman).

Il Premio Augusto Monti si divide in due sezioni:

Sezione E - romanzo o raccolta di racconti editi, in italiano, pubblicati a partire dal 2015, di ambito piemontese e ligure. I concorrenti dovranno inviare le opere in quattro copie di cui una verrà catalogata e conservata presso la Biblioteca Civica di Monastero Bormida.

Sezione F - saggio storico, letterario, antropologico, ambientale e sportivo, in italiano, pubblicato a partire dal 2015, di ambito piemontese e ligure. I concorrenti dovranno inviare le opere in quattro copie di cui una verrà catalogata e conservata presso la Biblioteca Civica di Monastero Bormida.
Gli elaborati dovranno essere inviati entro lunedì 8 luglio 2019 (fa fede il timbro postale).

Editi

I libri editi (Sezioni A-E-F) dovranno essere inviati all’indirizzo di posta ordinaria:
Concorso nazionale di poesia e narrativa “Guido Gozzano” - Via La Braia, 9 – 15010 Terzo (AL).
In allegato all’opera dovranno essere inviate la scheda di partecipazione e la ricevuta del pagamento.



Inediti

Tutte le opere inedite (Sezioni B-C-D) potranno essere inviate:
- via e-mail (modalità di invio preferita) a : concorsogozzano@gmail.com con file anonimo in formato doc o pdf oppure per posta ordinaria, in quattro copie anonime, all’indirizzo : Concorso nazionale di poesia e narrativa “Guido Gozzano” - Via La Braia, 9 – 15010 Terzo (AL).
In allegato alle opere dovranno essere inviate la scheda di partecipazione e la ricevuta del versamento o via e-mail (tramite scansione) o in allegato al plico cartaceo.

Sarà dato atto, via e-mail, della corretta ricezione della domanda di iscrizione.


Premi

SEZIONE A:
Primo classificato: 800 euro e diploma di merito
Secondo classificato: 600 euro e diploma di merito
Terzo classificato: 400 euro e diploma di merito


SEZIONI B, C, D:
Primo classificato: 600 euro e diploma di merito
Secondo classificato: 400 euro e diploma di merito
Terzo classificato: 300 euro e diploma di merito

SEZIONE E:
Primo classificato: 500 euro e diploma di merito

SEZIONE F:
Primo classificato: 500 euro e diploma di merito

Segreteria Concorso Guido Gozzano – Premio Augusto Monti
Biblioteca di poesia italiana contemporanea di Terzo

per informazioni: concorsogozzano@gmail.com


https://concorsoguidogozzano.wordpress.com/bando/bando-2019/

Maria Virginia Fabroni alle 21:03 Nessun commento:
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sabato 18 maggio 2019

Maria Virginia Fabroni: Poetessa,Donna, Patriota romagnola del secolo XIX

 UN RINGRAZIAMENTO AL BLOG DI ANTONIO CATTINO - che potete visitare tramite il link qui sotto - PER IL BELLISSIMO ARTICOLO SULLA NOSTRA AMATA MARIA VIRGINIA FABRONI

https://antoniocattino.blogspot.com/2019/05/maria-virginia-fabroni-poetessadonna.html?showComment=1558193418869#c3995243645256596826


Maria Virginia Fabroni giovane poetessa romantica e risorgimentale della profonda Romagna, anzitempo deceduta all’età di ventisette anni per tisi (Tredozio 2 dicembre 1851--10-agosto-1878)



 Ho aderito con piacere all’invito degli amici di Tredozio, piccolo paese della Romagna, in provincia di Forlì-Cesena , al confine con la Toscana, di scrivere, per il mio Blog, un articolo sulla poetessa Maria Virginia Fabroni, loro concittadina. Perché l’ho fatto? Non certamente per sobbarcarmi accademicamente ad una fatica di ricerca e verifica sull’opera di una poetessa caduta immeritatamente nell’oblio,   ma per il semplice fatto che  la sua storia, riproposta, da alcuni anni, da un gruppo di intellettuali tredoziesi e meritoriamente dal Comune di Tredozio, m’interessò subito: quella giovane, quasi ragazza, poeta naturale – si direbbe -, che nei pochi anni di vita, nel profondo ‘800, pubblica numerose raccolte poetiche, contravvenendo ai pregiudizi borghesi del tempo che assegnavano alla donna un ruolo di subalternità, quasi di soggezione all’uomo, mi commosse davvero molto. Ho anche accettato volentieri, perché mi piace soffermarmi sulle piccole comunità umane, i piccoli paesi, i borghi dove i rapporti umani sono ancora genuini e dove vive una umanità che conforma di sé gran parte del sentire del popolo italiano.

   È noto peraltro che le comunità umane, siano esse piccoli borghi o città organizzate, più o meno estese, tendono sempre a ricercare un’anima nella loro storia che costituisca il Genius Loci della comunità, il nume tutelare, il campione culturale, il simbolo o i simboli che possano divenire punto di riferimento per la loro specificità storico sociale.

A Tredozio, hanno quindi scelto Maria Virginia Fabroni che, con la sua breve storia di giovane donna, patriota e poeta, è diventata il simbolo di un paese che vuole rilanciare la sua immagine e la sua peculiarità virtuosa nell’Italia democratica delle autonomie e dei Comuni, guardando al futuro europeo, ma coi piedi ben saldi nella sua storia.

    Il Paese di Tredozio ( Le tre doti), adagiato nella valle percorsa dal torrente Tramazzo, è circondata da boscose colline,  propaggini del grande Parco Nazionale Foreste Casentinesi: tanto da configurarsi come un vero e proprio luogo dell’anima per un poeta.

    Fu in quest’ambiente che germogliò la fanciullezza di Maria Virginia fino al 1862, quando la fanciulla lasciò Tredozio per essere iscritta dal padre, il medico Giuseppe Fabroni, al rinomato Conservatorio S. Anna di Pisa, dove, in regime residenziale, nel 1868, conseguì il diploma di clavicembalo. Negli anni di permanenza a Pisa, la giovane cominciò a scoprire e coltivare la sua vera passione, la Poesia e la Letteratura in genere. Quindi, seppur brava e promettente nello studio del clavicembalo e della musica, affiancò privatamente un intenso studio della poesia, studiando i grandi poeti del passato: Dante, il Dolce Stil Novo, Petrarca, Tasso, ma anche i poeti a lei più vicini: Leopardi, Manzoni, Foscolo, Parini, la cui poetica rafforzò il suo patriottismo risorgimentale. Fu guidata altresì dal Cavaliere Paolo Folini, presidente della struttura collegiale, che positivamente colpito dalla sua bravura poetica, cercò di agevolarla in questi suoi studi, dandole consigli e suggerimenti di cui la giovane fece tesoro, rimanendo a lui legata, anche dopo il suo rientro a Tredozio, attraverso un fitto interessantissimo, scambio epistolare.

     Nel 1869 pubblicò la raccolta di poesie scritte in gran parte durante la sua permanenza al Conservatorio con il titolo Ricordo, che dedicò in segno di riconoscenza al Cav. Paolo Folini. Seguirono poi: Nuovi Versi nel 1870; Versi nel 1872; Per Nozze Morelli-Pera, 1873;Virtù ed Affetti. Prose e Poesie, 1874; Bozzetti Famigliari, 1877.

     Fare poesia per Maria Virginia Fabroni diventa dunque il mezzo per affermare la propria autonomia in un contesto famigliare oppressivo ed a cui resiste, contrastando la volontà del padre che avrebbe voluto farla sposare con un uomo che non ama, essendo innamorata di un giovane, inviso al padre: riuscirà a spuntarla, imponendo l’ufficializzazione del fidanzamento e la fissazione della data delle nozze, che non furono celebrate dacché tre mesi prima di quella data la poetessa, consumata dal mal sottile, cessò di vivere, il 10 agosto 1878.

    La lotta contro la volontà del padre costò enormi sacrifici a Maria Virginia, che dovette sottostare a tutta una serie di limitazioni della libertà personale. Il che la apparenta con altre poetesse del secolo XIX ed in particolare con la poetessa siciliana di Noto Mariannina Coffa a cui pure fu imposto un matrimonio d’interesse: del resto, nella produzione poetica delle due donne emergono identici sentimenti di affermazione e difesa del ruolo della donna nella famiglia e nella società, nonché la stessa aspirazione ad una patria comune per tutti gli Italiani, che si realizzò nel 1861 e fu completata dalla presa di Roma del 1870.

L’adesione agli ideali risorgimentali di Maria Virginia è attestata dal carteggio epistolare con il letterato Niccolò Tommaseo, fervente patriota cattolico e con la poetessa Giannina Milli, accesa sostenitrice dell’Unità d’Italia, a ragione soprannominata «la Saffo Abbruzzese». Va pure ricordata, in questo contesto, la corrispondenza col musicista siciliano di Palermo, Errico Petrella (poco ricordato nella sua città ed in Sicilia), che compose la musica del melodramma in quattro atti, I Promessi Sposi, ispirato dal romanzo omonimo di Alessandro Manzoni, su libretto di Emilio Ghislanzoni, autore del libretto dell’Aida di Giuseppe Verdi.

   Alcune di queste lettere sono conservate nel Fondo Piancastelli di Forli presso la biblioteca Aurelio Saffi di quella città.

La poetessa intrattenne una lunga ed affettuosa amicizia con il noto pittore macchiaiolo Silvestro Lega che la ritrasse più volte, e con cui scambiò una cospicua corrispondenza.

Maria Virginia scrisse inoltre alcune liriche di chiara ispirazione risorgimentale, come A Italia e Tre fiori colti sulla rocca di Solferino. Nella prima, scritta nel 1877, chiari sono i riverberi dei suoi studi manzoniani e leopardiani, insieme con un acceso patriottismo, inteso come perorazione di una Patria comune, anche a costo del  sacrificio eroico fino alla morte:


Morir per te/ per renderti più bella/ libera ed ognipossente,/questi per anni molti/ furo i cotanti voti/ di magnanima gente/ confida al brillar  de la tua stella,/ con arcigni_volti…/


    Nella parte conclusiva  dell’ ode, la poetessa esprime un grande dolore per il clima di violenza che si è ingenerato nel Paese, a causa dei rigurgiti antiunitari, alle vendette, alle uccisioni, alle bande armate che, fingendo di lottare per la libertà, vorrebbero frenare, con la violenza, il processo unitario, spesso facendo riferimento ai vecchi poteri statuali sconfitti dai moti risorgimentali, dalle tre guerre d’indipendenza e dall’impresa dei Mille:


      “Spezza la punta del pugnale ascoso,/ che in man di genti abiette,/ tremendo, misterioso,/ di liberta nel nome, aspre vendette/  compie nell’ombra delle tue contrade./ Questo non è disio/ di pace né di gloria/ che muove a conculcar Cesare e Dio,/ questa è vergogna della nostra etade/ che inesorata narrerà la storia!/ Sopra le stragi mai,/ Italia, il raggio del tuo sol non splenda…/


     Nella lirica  Tre fiori colti sulla rocca di Solferino, Maria Virginia indugia sul  ricordo dei combattenti italiani morti per la Patria nella cruenta battaglia di Solferino e San Martino del 26 giugno 1859, raccogliendo un cimelio di fiori sopra le sepolture dei caduti:


      “Sono ricordo di una sacra terra/ che bevve il sangue, ed il cener ha serbato,/ di quel che spense una tremenda guerra/ come la falce che pareggia il_prato.


      Maria Virginia Fabroni è però poetessa dalle accese passioni e dai forti sentimenti  che non tradisce attraverso facili scorciatoie. A chi le chiede se lei “ama o scriva”, ella risponde di getto nella poesia Scrive e non ama:


“Ella scrive ed oblia/ molto, oblia quasi tutto in seno all’arte;/ il fior che manca sulla scabra via/ lo fa spuntare sulle aride carte./ Forse amerà – quel core/ non sia superbo, né volgar, né vile;/ sia nobile: l’amore/ tanto è più dolce quanto è più gentile,/ ella brama la pace: sprezza gli inerti ed i meschini spirti:/ ammira un’alma audace/ che coglie lauri, non viole o mirti…  /.”


     Nella lirica Saffo allo scoglio, Maria Virginia ripercorre la versione del mito di Faone rielaborata da Ovidio, rievocando la disperazione di Saffo che si getta in mare da un alto scoglio dell’isola di Leucade per il suo amore non corrisposto, con accenti autobiografici, a mio avviso. Nel verso di commiato: “Addio Patria, addio luna, selve addio…” , risuona vagamente l’incipit de L’addio ai monti dei Promessi Sposi di Alessandro Manzoni.

             

     Questo mi è venuto di scrivere su questa poetessa romantica, che visse brevemente la sua vita nella seconda metà dell’800. Ringrazio per l’opportunità offertami dagli amici di Tredozio ed in particolare il dott. Lorenzo Bosi, segretario del premio di Poesia intitolato a Maria Virginia Fabroni, giunto oggi alla terza edizione.

Mi piace altresì ricordare che ogni anno a Tredozio si svolge, con il Patrocinio del Comune, il Festival della Poesia che diventa punto di riferimento dei poeti e degli artisti dei paesi e delle città vicine e non solo ed in cui risuona sempre il nome e l’opera della poetessa Tredoziese.


      Va pure detto che sulla personalità di Maria Virginia ha scritto, all’inizio del Novecento, l’abate Giovanni Mini, il quale ricordava che la poetessa ammirò Giacomo Leopardi, esaltandone, in un’ode a lui dedicata, l’opera e l’ingegno letterario, filosofico e poetico, ma rimproverandogli lo scetticismo religioso e l’accesa negazione dell’esistenza di Dio. Il Mini nello stesso articolo, riporta una poesia scritta dalla Fabroni negli ultimi mesi di vita in onore della Madonna, che lei invocava con fervore all’avvicinarsi della morte, sopraggiunta il 10 agosto 1878, a tre mesi della data fissata per il matrimonio con il giovane che amava: aveva appena ventisette anni.


       Scrisse per lei anche Eugenio Cappelli nel giornale quotidiano «Il Ponte di Pisa», commentando due sue poesie: Tredozio, in cui si ritesse la leggenda della fondazione del paese, e Un saluto a Pisa, scritta da Maria Virginia dopo essere ritornata a Tredozio, avendo terminato gli studi al Conservatorio di quella città.

        Si può affermare, in conclusione, che Maria Virginia visse la vita e le contraddizioni del suo tempo, mettendo il meglio di sé in ogni sua opera ed in ogni suo atto: nel criticare, in ispecie, la condizione della donna imposta dai pregiudizi borghesi del tempo, anticipò le lotte novecentesche di liberazione della donna stessa, offrendo, a costo di enormi sacrifici, un notevole contributo al superamento di questa arcaica, ingiusta disuguaglianza.



Vorrei infine, ricordare Maria Virginia Fabroni, anche con le parole di Giuseppe Rando, professore ordinario di Letteratura Italiana nell’Università di Messina, critico letterario, che ho pregato di esprimere un breve giudizio di ordine generale su l’opera della poetessa romagnola:


«Due dati colpiscono immediatamente, nella vicenda umana di Maria Virginia Fabroni: I) la renitenza al padre che, secondo un costume radicato nella provincia italiana e non solo, avrebbe voluto accasarla con un “buon partito”, ignorando i suoi sentimenti d’amore verso un giovane del luogo (in ciò, miracolosamente simile, peraltro, a Compiuta Donzella, la prima poetessa, in assoluto, della letteratura italiana che, nella prima metà del XIII secolo, forse prima di Dante Alighieri, compose una collana di tre sonetti  attraversati da una risentita polemica contro il padre, colpevole ai suoi occhi  di volerla dare in isposa a un uomo ch’ella non amava); II) la sua convinta perorazione del valore assoluto dell’Italia Unita contro tutti i reazionari che allora, come ancora oggi purtroppo, contestavano l’Unità (realizzata nel 1861), l’impresa dei Mille, l’apostolato mazziniano e la politica lungimirante di Cavour, in nome di una presunta libertà conculcata dai Savoia (in realtà, a favore di gretti, reazionari  interessi filoborbonici): questa sua scelta politica, non molto comune nel panorama letterario del suo tempo,  la colloca, invero, in una posizione storicamente innovativa, degna di essere studiata»(GiuseppeRando).



AntonioCattino©Maggio_2019

Si ringrazia il prof Giuseppe Rando per l’apporto e la disponibilità manifestata.




Maria Virginia Fabroni alle 18:48 Nessun commento:
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venerdì 10 maggio 2019

LAVORI IN CORSO

Carissimi lettori,
ci scusiamo per il prolungato silenzio ma ora la giuria è al lavoro per la valutazione delle oltre 700 poesie giunte alla 3^ edizione del Concorso.
Naturalmente appena ci saranno novità, sarete informati.

Lorenzo Bosi
Segretario premio Maria Virginia Fabroni

Maria Virginia Fabroni alle 17:38 Nessun commento:
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venerdì 12 aprile 2019

A TERESINA DE PIERRO

che m'inviava il proprio ritratto con vaghi
affettuosissimi versi

Te guardo, a Te favello,
     Fanciulla, ne l'immago tua graziosa
     Che mi rivela il caro volto e bello,
     Speglio d'anima pura e generosa.
     Talor mi sembra vero
     Che mi guardin que' rai,
     Ma, l'illusion svanita dal pensiero,
     M'avveggo che sognai!
     A' tuoi labbri ridenti
     Chiedo i soavi accenti e i dolci carmi,
     Ma pur non cangia tempre
     L'immago, e immobil sempre
     Me ne rimira, e né pur vuol parlarmi.

Allor ridico il tuo grazioso canto
     E insiem guardo il ritratto,
     Ed ecco, ed ecco, a un tratto
     Par che per opra di celeste incanto
     Tu mi contempli e mi dica:
     Vieni, diletta mia novella Amica,
     Moviamo insieme per la scabra via,
     Che a nobil meta invia.-

Io ti rispondo: ah tu non sai, Fanciulla,
     Quante s'incontran spine
     Pria che la terra brulla
     L'allòr produca che vorremmo al crine!
     Non sai quanto dolore
     Doni nostra fallace
     Gloria, che quinci ne conturba il core,
     Nè lo rende a la pace!
     Sola una gloria è vera
     Che non disperde de l'invidia il nembo;
     Ma questa gloria, promessa a chi spera
     Ed ama, posa dei Celesti in grembo.
     A quella, a quella agogno;
     Non ai deliri di bugiardo sogno.

Te contemplando, mia gentile Amica,
     Cui risplende la fede
     Ne l'anima pudica
     Come reina in sua più nobil sede,
     M'allegro e penso: Ancora
     Le magnanime donne in su la terra
     Iddio manda talora
     De l'empietade a combatter la guerra.
     A disperder l'errore
     Con ispirati detti,
     E per soave poesia d'amore
     Tornare a vita gli obliati affetti!

Delle poche se' tu, Fanciulla mia
     Che a tanto Iddio destine,
     Che fra la gente ria
     Crescono come gigli in fra le spine!





1874




Maria Virginia Fabroni alle 15:02 Nessun commento:
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martedì 9 aprile 2019

FLORILEGIO 2019

Vai al contenuto
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CENACOLO CULTURALE HORTUS ANIMAE


FLORILEGIO 2019

Postato il 5 aprile 2019 di Maria Grazia Genovese











.

BANDO DI CONCORSO

Il concorso è aperto a tutti i cittadini residenti sul territorio italiano a prescindere della propria nazionalità.
SEZIONI
CATEGORIA ADULTI
In lingua italiana:
A – Poesia inedita  
Opere ammesse:
da 1 (una) a 3 (tre) poesie, lunghezza max 40 versi;
B – Silloge poetica inedita
Opere ammesse:
una raccolta di 10 (dieci) poesie di max  40 versi ciascuna da inviare in un unico file . Alla silloge dovrà essere attribuito un titolo;
C – Narrativa breve inedita
Opere ammesse:
  • un  racconto 
  • un gruppo di max 6(sei) micro-racconti    
  • una fiaba    
  • altra forma di narrazione.
I componimenti (compreso il gruppo di micro – racconti) non dovranno superare le 3 (tre) pagine in formato A4 con scrittura  in Times New Roman 12
Nella lingua siciliana e suoi dialetti:
D – Poesia inedita
Opere ammesse:
da 1 (una) a 3 (tre) poesie, lunghezza max 40 versi;
E – Silloge poetica inedita
Opere ammesse:
una raccolta di 10 (dieci) poesie di max  40 versi ciascuna da inviare in un unico file . Alla silloge dovrà essere attribuito un titolo;
F –  Narrativa breve inedita
Opere ammesse:
  • un  racconto 
  • un gruppo di max 6 (sei)micro-racconti   
  • una fiaba    
  • altra forma di narrazione.
I componimenti (compreso il gruppo di micro – racconti) non dovranno superare le 3 (tre) pagine in formato A4 con scrittura  in Times New Roman 12.
A tutti i componimenti dialettali dovrà essere allegata la traduzione in lingua italiana.
CATEGORIA GIOVANI fino alla III media
CATEGORIA GIOVANI scuole medie superiori
Attenersi a tutte le regole fin qui esposte, specificando sul modulo di adesione di rientrare in questa categoria.
* Per opera inedita si intende quella mai pubblicata da una casa editrice affermata e riconosciuta.

Modalità di invio
spedire entro e non oltre il 15 Giugno 2019 esclusivamente all’indirizzo di posta elettronica:
florilegio.hortus@libero.it
  • componimenti in forma anonima
  • modulo di partecipazione debitamente compilato e firmato
  • copia della ricevuta di versamento del contributo di partecipazione
  • fotografia del candidato
  • breve biografia artistica
  • fotocopia carta di identità (solo per la categoria GIOVANI);
Contributo di partecipazione
Per la categoria ADULTI:
15  (quindici) euro  per la partecipazione ad una sola sezione. È ammessa la partecipazione a più sezioni. In tal caso la quota di adesione sarà di 10 (dieci) euro a sezione.
Per la categoria GIOVANI:
5  (cinque) euro  per la partecipazione ad ogni sezione. È ammessa la partecipazione a più sezioni.
Il contributo di partecipazione dovrà essere versato su
carta postepay n.
4023 6009 4518 3764
PREMI
La serata di premiazione avrà luogo a Messina il 23 Novembre 2019
in una location da stabilirsi .
Fra le 4 sillogi che si saranno classificate ai primi posti verrà proclamata la silloge vincitrice assoluta   che verrà premiata con una pubblicazione gratuita personale (20 copie).
I primi, secondi e terzi premi di ogni categoria verranno inseriti in un volume antologico senza obbligo di acquisto (ai primi, secondi e terzi premi della sez. SILLOGE verranno pubblicate  nell’antologia rispettivamente tre, due e una poesie). Potranno essere inseriti in antologia altri componimenti che la giuria  tecnica avrà segnalato come meritori.
Altri premi consisteranno in trofei, diplomi e altro.
I testi dei componimenti premiati verranno pubblicati integralmente sul sito dell’associazione.
Il giudizio della Giuria tecnica è insindacabile.
Il Comitato Organizzatore si riserva i diritti di pubblicazione delle opere presentate.
I premi dovranno essere ritirati dai vincitori o dai loro delegati.  In caso di impossibilità a presenziare, i riconoscimenti saranno spediti per posta su richiesta scritta a spese del destinatario.
La partecipazione al concorso implica l’accettazione incondizionata delle norme del presente bando; la mancata osservanza delle medesime costituisce motivo di esclusione.
I vincitori di tutte le categorie, saranno avvertiti tramite telefonata o mail almeno 15 giorni prima della data della cerimonia di premiazione. Non è prevista comunicazione scritta per coloro che non si qualificheranno vincitori.
Ai sensi dell’art. 13 del Decreto Legislativo n. 196/2003 “Tutela della privacy” si informa che i dati personali relativi ai partecipanti saranno utilizzati unicamente ai fini del premio.
Ai componenti del Cenacolo Culturale Hortus Animae è fatto divieto di partecipare in qualità di concorrenti al presente concorso letterario.
Qui di seguito il link con la modulistica:
https://poesiedimariagraziagenovese.wordpress.com/2019/04/05/florilegio-2019-modulo-adesione/
Qui sotto il modulo di adesione scaricabile in pdf:
https://poesiedimariagraziagenovese.files.wordpress.com/2019/04/modulo-di-adesione-concorso-florilegio-2019.pdf
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Maria Virginia Fabroni
Fabroni (Fabbroni), Maria Virgina. – Poetessa italiana (Tredozio, Forlì, 1851 - ivi 1878).  Educata nel Conservatorio di S. Anna di Pisa dove, dal 1862 al 1868, studiò clavicembalo con eccellenti risultati. Oltre alla musica, seguì le sue inclinazioni poetiche, di cui attesta una ricca e vibrante produzione che le diede popolarità in tutta Italia (tra le principali raccolte si citano qui Ricordo, 1869; Nuovi versi, 1870; Versi, 1872; Per nozze Morelli-Pera, 1873; Virtù e affetti. Prose e poesie, 1874; Bozzetti famigliari, 1877). Alla delicatezza dei suoi versi fa da contrappunto una personalità decisa e passionale, pronta a rivendicare con fermezza e coraggio l’autonomia di pensiero del mondo femminile dai modelli conformisti imposti dalla società borghese. A questa voce dissonante nel perbenismo ottocentesco dei matrimoni combinati e dell’indiscutibilità dell’autorità paterna, il Comune di Tredozio ha intitolato un concorso di poesia a cadenza annuale.
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