martedì 25 febbraio 2020

IL CADER DELLE FOGLIE

UNA POESIA, CHE POTREBBE PARTECIPARE ALLA QUARTA EDIZIONE DEL NOSTRO CONCORSO, SCRITTA PROPRIO DA MARIA VIRGINIA FABRONI E PUBBLICATA NELLA RACCOLTA "VERSI" DEL 1871 

E già mosse dal vento che vi sperde,
   Pallide foglie, mi cadete al piè,
   Pur non ha guari che dipinte a verde
   L'occhio smarrito rallegravi a me.

Alla vostr'ombra tremola i' sedea
   Sull'erba molle del natìo pratel,
   Mentre del libro aperto in ch'io leggea
   Scomponeva le carte il venticel.

E già sovra il terreno arse ingiallite
   Ad una ad una vegg'io cader;
   E, trista imago, ad ingombrar venite
   I margini dell'ermo mio sentier!

Nell'anno scorso foglie a voi sorelle
   Sperdere io vidi dal soffio autunnal;
   Ma su' rami all'april vidi più belle
   Foglie sbocciar pel zeffiro vital.

Quelle voi siete? - Ohime! Chi vi ravvisa
   Cosparse al suolo e pallide così?
   Invano, invano io vi contemplo fisa
   Per ritrovarvi la beltà di un dì.

Al par di voi, o inaridite foglie,
   Nostra vita sen fugge in un balen:
   Bellezza passa e gioventù; ne accoglie
   Un dopo l'altro della tomba il sen!...

Stride il vento d'autunno a la foresta,
   E voi dispicca, di bei rami onor;
   Ma da quel sordo mormorìo si desta
   Una voce, e mi suona in fondo al cor.

E' voce che la fragil creatura
   Ode in se stessa e bene intender sa:
   E' l'accento supremo di Natura,
   che grida intorno a noi: "Caducità!"




26 settembre 1870

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