venerdì 27 gennaio 2023

UNA PARTICOLARITÀ DI TREDOZIO (FC)



Nella pagina qui sotto, troverete l'articolo completo e tantissime altre curiosità scientifiche

 ⤵️⤵️

GEOPOP.IT 



Monte Busca: il vulcano più piccolo del mondo si trova in Italia

Il Monte Busca è conosciuto come “il vulcano più piccolo del mondo” e le sue fiamme sempre ardenti lo rendono un luogo curioso e interessante!



A cura di Arianna Izzi


Il Monte Busca, in Emilia Romagna, è conosciuto come il vulcano più piccolo del mondo. In realtà questo nome gli è stato attribuito erroneamente nel corso del tempo, dato che la presenza delle fiamme sempre accese non ha a che fare col vulcanismo. Quindi, di che cosa si tratta? Scopriremo insieme che il fuoco dipende da un fenomeno naturale completamente diverso!



Dove si trova il vulcano più piccolo del mondo?

Il "vulcano" più piccolo del mondo si trova in Italia, tra la Val Montone e la Val Tramazzo, in Emilia Romagna. Per raggiungerlo, è necessario guidare lungo la SP22 da Portico di Romagna, in provincia di Forlì-Cesena, fino alla cima del Monte Busca. Qui, sull'Appennino tosco-romagnolo a 740 metri di altitudine, si trova una montagna caratterizzata dalla presenza di una fontana ardente di metano, che le è valsa il nome improprio di vulcano.


Geologia del "vulcano" di Monte Busca

Quello sulla cima del Monte Busca non è un vero e proprio vulcano: le fiamme perenni che sbucano dalla piccola apertura nel terreno sono dovute a una fuoriuscita spontanea di idrocarburi (prevalentemente metano), che prende il nome di “fontana ardente”. Le fontane ardenti sono fenomeni abbastanza diffusi in diverse località dell’Appennino emiliano e romagnolo che, date la forma e la presenza del fuoco, ricordano le strutture vulcaniche propriamente dette. Questo è il motivo per cui la fontana ardente del Monte Busca viene chiamata “vulcano”.


In pratica, una volta dato il via alla combustione, il gas costantemente sprigionato dal terreno continua a bruciare ininterrottamente. Talvolta può succedere che le fiamme del vulcano di Monte Busca si spengano per un po’, ad esempio in seguito a forti piogge. Per impedire la dispersione di gas nell’ambiente (il metano è un gas serra molto più potente della CO2, per quanto riguarda il riscaldamento dell’atmosfera), il vulcano viene subito “riacceso”, proprio come accade in Turkmenistan con “la porta dell’Inferno”, che brucia ormai da oltre 50 anni!



Storia del vulcano più piccolo del mondo

Non sappiamo chi sia stato il primo a dare il via alle fiamme, ma pare che la presenza di fuoco perpetuo sul Monte Busca sia nota da secoli tra gli abitanti della zona.

Pensate che una delle prime testimonianze scritte di questo luogo risale al 1577 quando Leandro Alberti, storico bolognese, nella sua opera più importante “Descrittione di tutta Italia”, lo riportò come un “un buco largo da piedi quattro ov’esce una fiamma di fuoco”.

Nel corso del tempo la popolazione locale ha utilizzato le fiamme del Monte Busca in vari modi: per la costruzione di attrezzi da lavoro, per segnalare la propria presenza o anche solo per cucinare. Questo fino al 1939, quando il vulcano diventò parte della Società Idrocarburi Metano e venne costruito un condotto in grado di portare il gas più a valle. Il progetto, però, fu abbandonato dopo pochi anni dalla sua inaugurazione a causa della ridotta portata del gas e dei costi di gestione troppo alti.

Da allora, il vulcanino del Monte Busca è tornato ad essere liberamente visitabile ed è spesso meta per geologi ed escursionisti appassionati.





venerdì 20 gennaio 2023

AD ALEARDO ALEARDI

 Tu se' lo mio Maestro e lo mio Autore

(Dante)


Corse la fama del tuo canto in seno

   agli ardui monti, ov'io traggo la vita,

   come ne giunge per il ciel seren

   la fragranza a' lontani fior rapita;

   e sovra il tuo volume

   il mio genio posò l'umili piume.

Degli avi nostri le gloriose gesta

   su le dotte tue carte io riandai,

   e teco assorta in rimembranza mesta 

   accanto alla gran Roma mi posai.

   Quando poi sul turchino

   vertice del mio patrio Appennino,

in una sera fulgida di stelle

   vedea la luce subitana e viva

   d'innumeri, fantastiche fiammelle

   che la mattina annunziano festiva,

   una lacrima tersi,

   mentre i tuoi ridicea soavi versi.

Io molto piansi allor che ti seguìa

   nel tuo pellegrinar per l'erma valle,

   ove l'avanzo misero apparìa

   di genti morte da le ausonie palle:

   e teco anche mi assisi

   presso le spoglie dei tuoi sette uccisi.

Ma invano la mia Musa poveretta

   lode, qual merti, renderti vorria:

   di man le cade l'arpa sua diletta

   de' tuoi canti sublimi a l'armonia,

   mentre, prostrata al suolo,

   segue col guardo il tuo possente volo.

Pur non sdegnarmi: a tanto nobil merto

   lascia che porga lieto omaggio anch'io;

   agli incorrotti allori, ond'hai tu serto,

   fa' che s'unisca il fiorellino mio:

   semplice ed umil fiore

   ma che primo ebbe vita nel mio core.


Da "Versi" 1972




lunedì 9 gennaio 2023

AL CONSERVATORIO DEL SS. SACRAMENTO DI FOGNANO

    Come nota soave incantatrice

che s'ascolta  per l'aria tremolar

tra li virgulti dell'ascrea pendice

mista de' Zeffiretti al sospirar,

   vorrei che a te giungesse il verso mio,

chiostro solingo placido gentil,

cui fea sorger la mente di quel pio

che fu sì grande e in sua grandezza umil.

   Emiliani*! la mia cetra mesta

ispirar dolcemente si sentì

contemplando il recinto che ridesta

l'eterno lustro che fregiò i tuoi dì.

   Vergini, Voi che nell'angusta mole

correste desiose a ricovrar

e dall'Aurora al tramontar del Sole

preci inalzate al piè del sacro Altar.

   O Giovinette che, dal mondo insano

tolte sovra l'april di vostra età,

foste locate da benigna mano

ove il cuore s'informa alla pietà;

   sciogliete un inno che dolcezza spiri,

che parli gratitudine e amor,

e forse a voi da gli stellati giri

sorriderà l'eterno fondator.

   Poich'io 'l gelido sasso contemplai,

che serra di tant'alma il fragil vel

il pensiero alle stelle sollevai

e Lui scorsi festoso in mezzo al ciel.

   Oh non piangete! Ché se morte fura

prima i fidi seguaci di virtù,

di Lui soave immago e duratura

nel Chiostro amico avete ancor quaggiù.

   O Verginelle! Il labbro mio non puòte

del cor tutti gli affetti a voi ridir:

ma deh! leggete nell'ultime note

un tenero saluto ed un sospir.


da: Ricordo 1969


* Giuseppe Maria Emiliani faentino, fondatore del Conservatorio




mercoledì 4 gennaio 2023

IL CONVENTO

 Là ne la valle silenziosa e bruna

    giace un Convento.

    Vi splende sopra il raggio della Luna:

    vi tace il vento.

Un pomeriggio - meco era Riccardo -

    colà discesi;

    e sopra il Chiostro solitario, il guardo

    a lungo intesi.

Ambi sedendo d'una querce antica

    sull'erba al rezzo;

    e a noi dei sacri fiori l'aura amica

    portò l'olezzo,-

O dell'umil Convento piante care,

    qual grato odore!

    Ben siete degne sul nobile altare

    star del Signore!

Chiostro solingo: oh come nel tuo seno

    la gioja brilla!

    L'aura che spira nel tuo ciel sereno,

    com'è tranquilla!-

Intanto che la mesta anima mia

    così pensava,

    un vecchio religioso a noi venìa,

    e favellava:

Iddio vi salvi, o giovani, che amate

    l'ombra de' monti,

    dove scorrono l'acque immacolate

    d'eterni fonti!

De la gioja celeste, de la pace

    quest'è il soggiorno.

    Quivi del mondo la tempesta audace

    non rugge intorno.-

Come dolce tu parli ed ispirato!

    disse Riccardo;

    come il lungo desire hai penetrato

    ond'io sempre ardo!

Cerco la pace; e la fanciulla mia 

    la cerca meco:

    o buon vegliardo, additane la via

    che noi siam teco.-

Molte le vie che menano al Signore,

    giovani, sono:

    la via del sagrifizio, dell'amore,

    e del perdono.

Ma la via che a la santa pace guida,

    Iddio ci mostra.

    La pace in solitudine si annida

    com'è la nostra.

Io qui all'ombra dell'umile Convento

    trovai 'l Signore,

    che nel silenzio il suo divino accento

    fa udire al cuore.-

Te fortunato veglio benedetto!

    Ti salvi Iddio,

    gli dissi: oh del riposo il nido eletto

    trovassi anch'io!-

Giovani, egli rispose, anco nel mondo

    trovar potrete

    la pace, se de' mali e beni il pondo

    comune avrete.

Ma non vi punga di terrena gioja

    vano desio.

    Il mondo sol può dar tristezza e noja:

    la pace è Iddio.



da "Versi" 1872