...dal Leucadio scoglio
Piomba nel mare che t'è sacro, e muori!
Pub. Ov. Nas. Eroide
Ora suprema è questa!
Vieni, la morte grida
A me da la voragine profonda.
Terribile, funesta,
Brillò mia stella infida.
Che val, che val, che l'appollinea fronda
Mi recinga la testa?
M'aveste cara, o sante Muse. Il canto
Mio non ebbe rivali;
Ma la coppa de' mali
Tutta ho sorbita e sol m'è gloria il pianto!
O amore, amor! quanto fallace il riso
A me schiudesti, ed or mi traggi al cupo
Abisso, che mi chiama
Come la preda orsa digiuna o lupo.
Ne la indomata brama.
Nel grande amor d'un adorato viso
S'è consunto il mio cor. Venga la morte...
Oh! sì, ben venga! Ma, poiché tardiva
Esser potrebbe a sorte,
La incontrerò da questa eccelsa riva.
A Faon, che di grate
Menzogne mi nudria,
E ai siculi giardini indi fuggìa,
Inferni Dei, mandate
Dal pauroso Dite
Le furie anguicrinite;
E con orrendi mali,
E con tormenti non uditi e novi
S'unqua ascoltaste un prego de' mortali,
Lasciate, o Dei, che quel ch'io soffro ei provi!
Addio patria, addio luna, selve addio,
Che del mio dolce canto
Talor sonaste! Addio soave incanto
D'una notte stellata!
Immenso mare, che l'amante rio
Lontano sovra l'onda tua turchina
Portasti un dì da questa sciagurata,
Che ad eterno dolor Fato destina,
Addio!...la nova aurora
Non mi vedrà tra' vivi: un'onda immensa
Mi coprirà: pochi momenti ancora
E lo spirto che pensa
Nemesi guiderà nel cupo regno
De l'ombre!...Il miro ingegno
Sarà sepolto tra l'Erinni, e il pianto
Fia l'unico mio canto.
La mia salma, al furore
De' Mostri oceanini preda fia...
Tale hai ridotta, Amore,
Una donna, che il tempio
Era d'eletta, eterna poesia!
Si compia il grande scempio:
Muggisce impaziente il mar profondo...
Necessità fatale
De la terra mi svelle!...
O terra! o mare! o stelle!...
Con la voce immortale
Voi la mia morte narrerete al mondo.
1874
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