venerdì 6 marzo 2020

BELVEDERE*

* Villa amenissima nei dintorni di Faenza di proprietà de' miei Congiunti Luisa, Francesca e D. Antonio Campidori presso i quali passai molti giorni in quel luogo incantevole.
Maria Virginia Fabroni.


Sorge tra i fiori, tra l'erbette e gli alberi
   Sovra un declivio;
   Del sol nascente lo dipinge a porpora
   Il raggio vivo.

Mille uccelletti tra le fronde cantano
   Il novo giorno;
   Di Mille fiori il profumato effluvio
   Si spande intorno.

Dall'alta loggia il piano immensurabile
   Fertile e verde
   Si scorge, finché in lieve azzurra nuvola
   Lontan si perde.

Vaghe cittadi, bianche ville sorgono
   Nella pianura,
   Siccome branchi di candide pecore
   Alla pastura.

E dall'opposto lato al ciel sollevano
   Le altere fronti
   Cinti di selve, di vigneti floridi
   Graziosi monti.-

Questo sorriso di natura parlami
   Bei detti al core,
   Della possanza onniscente, provvida
   De Creatore.

E fa dolermi di lasciare il placido
   Grazioso tetto
   Dove, siccome in nobil sede, albergano
   Virtù ed affetto:

Dove custode veglia un'invisibile
   Angel di pace,
   E quando splende il sole, e quando in tenebre
   Tutto si giace -

Questo mio canto, che vorrei men debole
   E disadorno,
   A voi consacro, Abitatori amabili,
   Del bel soggiorno.

Rammenterò questa ridente piaggia
   In ogni loco,
   E allor di novi e peregrini numeri
   M'invada il foco.

Come diletta visione fulgida
   Al mio pensiere
   Sempre l'aspetto apparirà incantevole
   Di Belvedere.



DA VERSI 1874

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