Amo le meste rondini
Che salutan coi gridi il novo Aprile
Del sol nascente al limpido fulgor.
Amo le brune mammole
Che fioriscon tra l'erba più sottile
Come pensier recondito d'amor.
Amo veder le fulgide
Stelle ingemmar l'azzurro firmamento
E la luna specchiarsi in seno al mar.
Amo tra querce e salici
Udir dell'usignolo il pio lamento
Che il core invita a gemere, ad amar.
Amo il mesto silenzio
D'una notte serena allor che il fiore
Più grato olezzo sparge intorno a me.
Amo ascoltare il flebile
Suon della squilla che per l'etra muore
E par che gema un doloroso - ahimé -!
Amo sul margo assidermi
Del fiumicello che con lento passo
Volve l'inargentato e fresco umor.
Amo veder la mobile
Queta onda cader di sasso in sasso
Che par che dica mormorando: "Amor".
1871
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