La gioia, un attimo…tace
Nella mia cara alcova,
affondo dolce.
È una notte di stelle, il cielo ricurvo
abbraccia i suoi figli.
Odo parole nuove sussurrate lente,
ondeggia il lino al vento,
carezza le pallide guance, la veste bianca.
Rapita dal sonno, ristoro a tanto fatica,
d’un tratto si accende immenso il piacere
dell’amore che ancora mi prende.
Passeggio lungo il viale di pini scagliosi,
di bacche succose.
Sulla battigia depressa,
sui ciottoli biancastri, il mio piede basso.
Verso casa, avanzo assai tardi,
sull’uscio ti vedo al mio fianco.
Son desta! Illumina cinerea, irrompe molesta
la luna guardona che culla il mio sogno,
conosce l’inganno, e quando assai stanca,
il cielo notturno abbandona,
cela le stelle, cede al sole
che lesto rialza la testa, svela l’inganno
del sogno bugiardo che illude i cuori
feriti ed affranti. Offre a chi ha sete un calice vuoto,
la gioia fallace di un attimo, poi tace.
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